Pagina:Perini - Trento e suoi contorni, 1868.djvu/99

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che vi scorrono avanti quasi per magico incanto. Se osservate la bella costa che sta alla base del monte Argentario (Calisberg) vi si affaccia Villamontagna, una specie d’Itaca, un nido grazioso appiccato ad un sasso, co’ suoi puliti casini, colla slanciata chiesetta, al di sotto di questa villa si scompartiscono sulla falda Tavernaro, Mojà, Zel; nel fondo Cognola, e i resti del palazzo Madruzzo presso l’orrido burrone del Fersina; sovra Ponte Alto v’è una singolare grotta o meglio una caverna che pare incavata dal corso delle acque, sotto al dosso di S. Agata il paese di Oltrecastello circondato di placide ombre, di silenziosi campi che accompagnano il margine imboscato del Fersina; fra que’ clivi romiti il poeta Luigi Pompeati cantò la bella natura. Se dal lato settentrionale del Dosso di S. Agata passiamo al meridionale, si ammira nella piena vaghezza il paesello di Sprè col suo vicino romitaggio, la valletta del Salè, la torre Pietrapiana in romanzesca postura, per ultimo se vi volgete a occidente misurate tutta la lunghezza della valle dell’Adige.

Passeggiando da Povo verso Villazzano ci trattiene la bella prospettiva del palazzino della nobile famiglia Mersi, ombreggiato da un pittoresco gruppo di cipressi d’intorno un ardito getto d’acqua che rallegra un graziosissimo giardinetto. Salendo la pendice si giunge al romitaggio della Madonna della Grotta visitato da molti devoti nella stagione autunnale. Poco sopra del Santuario scaturisce una larga vena d’acqua, che in breve a mezzo d’acquedotti di pietra scenderà in città. V’ha qui pur menzionata l’acqua detta delle tre fontane presso la villa già Ciurletti e Ciani, ora del principe vescovo.

Dalle relazioni inedite conservateci dal Masserello apparisce che il cardinale del Monte, nominato papa Giulio III nel 1550, e Legato in Trento presso il sacro Concilio nel cuor della state soleva spassarsi sul colle