Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/82

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e s’ inoltrarono sino al castello di Lichtenberg. Dopo il mezzogiorno seguirono delle scaramuccie, ma di niuna conseguenza; e verso sera i francesi si ritirarono verso il villaggio di Tartsch. Avvertito del successo il tenente maresciallo Bellegarde spedì un soccorso con quattro cannoni a Schluderns. Ma nel tempo stesso il Bresciano Lecchi generale della colonna francese spiccò ordine d’ incendiare la città di Glurns, proibendo sotto pena di morte ai cittadini l’ impedire le fiamme; e alle ore otto di mattina delli 26 fu appiccato il fuoco nella cancelleria, ed in altri luoghi di questa infelice città, la quale restò tutta vittima delle fiamme, nè altro si salvò, che il bestiame, ed i mobili trasportati fuori prima. Durante l’ incendio i francesi con tre cannoni, che ne’ fatti antecedenti avevano tolti agli austriaci, si avanzarono verso Schluderns; ma furono respinti, ed ognuno conservò la sua posizione. Li 27 dopo mezzodì coll’ istesso ordine fu incendiato il borgo di Mals: la chiesa parrocchiale, e il convento de’ Cappuccini con cento e settanta case restarono inceneriti. Quale sia stato lo spavento di quegl’ infelici abitanti, è facile l’ argomentarlo, in mezzo all’ inverno, senza viveri, privati di tutto. Non trascurò il tenente maresciallo Bellegarde di unire tutte le forze possibili coi bersaglieri, e colla massa Meranese, e il dì 28 si mise in cammino col tenente maresciallo Haddich, ed una colonna di cinquemila uomini, e avanzò sino a Schluderns ove stabilì il suo quartier generale. Li 29, e 30 nulla seguì di rimarco. Li 31 aveva divisato di attaccare su tutt’ i punti li francesi: ma questi, forse avutone sentore, la notte fatto il possibile bottino e fardello si ritirarono verso Taufers, abbandonando affatto il Tirolo, e si rintanarono nuovamente nei Grigioni. In questa medesima notte gli arditi francesi, non si sa in qual maniera, appiccarono fuoco allo stesso villaggio di Schluderns per frastornare il passaggio delle carra della polvere, e delle munizioni: diciassette case restarono consunte dalle fiamme; ma le altre si preservarono. Non tardò Bellegarde di avvertire la deputazione di difesa della ritirata de’ francesi ancora il medesimo giorno; ed il primo di Aprile si pubblicò questo felice avvenimento in Bolzano. Così venne aperta nuovamente la comunicazione con Landech, ed allontanato il pericolo per il Tirolo. Bellegarde aveva fatto inseguire i francesi; ma fu tale la loro velocità, che non si poterono raggiungere. In questi varj cimenti restarono morti ottantadue bersaglieri di Mals, e di Glurns, e fu ucciso il parroco di Taufers, non si sa il perchè: li feriti furono spediti a Merano. Della perdita de’ francesi nulla si seppe; ma dovette essere di qualche rilievo, perchè non si poterono sostenere nel Tirolo, e nemmeno eseguire il piano di penetrare più oltre nel paese, nè impedire li rinforzi, che dalla Germania calavano in Italia per l’ armata austriaca, a vantaggio della quale successe in Italia un fatto d’ armi, che forse influì ad accelerare la ritirata de' francesi dal Tirolo.

Ritornando al generale Loudon, che con istenti era giunto al quartier generale, veniva egli in diverse maniere tacciato, che avesse lasciato scoperto il passo di Taufers; altri riguardavano l’ impresa francese in questa stagione da non potersi nemmeno pensare; ed altri attribuirono il funesto