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A quest’ epoca erano li 28 Gennajo partiti i francesi dalla Val di Non per Trento, e furono stazionati a Calavino, e ne’suoi contorni, ed ai 3 Febbrajo era anche partito il generale Deurignì, dal che provarono le Valli qualche sollievo, non essendo rimasto in Cles che un Comandante di piazza, e poca truppa stazionata in Tajo, e ne’ suoi contorni.
Appena pubblicato l’armistizio nel Tirolo si radunarono gli Stati, e fu conchiuso di spedire a Vienna una Deputazione per umiliare al Sovrano l’attaccamento del Paese all’antica costituzione, e religione. Partì il Barone di Reinhard cogli altri deputati per la capitale, e richiesta udienza privata, furono li 5 Febbrajo alle ore dieci di mattina ammessi, ed accolti benignamente. Essi esposero: 1mo. lo stato attuale del Tirolo, tanto del compreso nella linea, come del meridionale invaso; 2do. la spesa per la salvaguardia francese; 1 3zo. le contribuzioni, requisizioni, e mantenimento dell’armata francese nel Tirolo meridionale; 4to. le violenze usate nel tratto di Venosta, e Burgraviato di Merano dall’armata francese con oltrepassare la linea convenuta nell’armistizio; 5to. la scarsezza del grano, e del vino per la meschina raccolta di due consecutivi anni; 6to. pregarono, che nella pace non venisse fatto verun smembramento di questa così fedele Provincia; 7mo. e per il mantenimento del credito nazionale: per tutte queste cose si raccomandavano alla sovrana clemenza. Con somma benignità si degnò il Sovrano di ascoltarli, e ai due deputati delle Giurisdizioni encomiò lo zelo, e la fedeltà per la passata difesa; spiegandosi, che i suoi amati tirolesi erano un esempio per gli altri suoi sudditi. Rispose poi a cadauno dei punti della supplica colle più graziose, ed obbliganti maniere: e principalmente al sesto riguardo allo smembramento, che avrebbe tutto impiegato, acciò non venisse cangiata la costituzione del Paese, il quale nemmeno in parte sarebbe smembrato: e che seguìta la pace già vicina avrebbe cercato ogni mezzo per il mantenimento, e credito del Paese, e per rimetterlo successivamente nell’antico suo splendore. I deputati umilmente ringraziarono Sua Maestà per la sovrana assicurazione, e supplicarono di poter in iscritto riportare ai loro committenti il sovrano aggradimento; al che l’Imperatore annuì con accordare un esemplare eguale a ciascuno dei due deputati, ove con ministeriale dispaccio sotto il dì 20 di Febbrajo di tutto furono assicurati, e venne loro partecipato, che il dì 9 dello stesso mese era stata in Luneville segnata la pace, che potevano recare questa lieta nuova al Paese nel loro ritorno, persuasi della sovrana grazia, e benevolenza, che non si sarebbe mai scordato della fedeltà di questa valorosa Nazione, e che avrebbe cercate tutte le occasioni di sollevarli. Ciò insinuò agli Stati il Gran Capitano con circolare dei 5 Marzo dopo il ritorno dei deputati. In fatti si videro subito immense spedizioni di vettovaglia per il Tirolo, somministrando alle Comunità ogni sorta di
- ↑ La salvaguardia fino alla sua evacuazione costò al Tirolo 163,958 fiorini, non compreso il Tirolo meridionale, che si considerò come paese di conquista.