Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/10

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è custodita nei musei come le piante rare in un tepidario. Quei bambini, benchè circondati di agi maggiori, benchè meglio albergati e meglio nutriti che in patria, anelano inconsciamente il loro paese, dove il sole scalda il cuore come le membra, dove i fiori crescono tutto l'anno per tutti, dove la miseria è meno dura a sopportarsi quando il povero si può rifugiare nelle magnifiche chiese, che sono i suoi palazzi, e aggirarsi fra i monumenti, che sono il patrimonio glorioso di tutta la nazione.

Il bambino, appena viene al mondo, è adorato dalla madre sua. Ne ho vedute tante delle donne in adorazione davanti ai loro piccini, e nel loro sguardo ho ritrovato sempre quella ineffabile contentezza che Raffaello ha posto negli occhi delle sue Madonne, quel sorriso di compiacenza che schiude le labbra di ogni madre quando contempla il suo ultimo nato.

In molte provincie d’Italia il bambino si battezza il giorno stesso della nascita o quello successivo, come in Toscana; in altre si attende che la madre possa alzarsi a prender parte al rinfresco e al pranzo che si dà in onore del nuovo cristiano; in altre infine, come a Napoli, il bambino si battezza in seguito e qualche volta il piccino si accosta con le sue gambette al fonte battesimale, condotto dal compare e dalla comare, che sono garanti dinanzi a Dio e alla Chiesa delle promesse che fanno a nome del piccolo battezzato.

È sempre un giorno lieto nelle famiglie dei signori e dei popolani quello del battesimo, e anche fra i poveri il compare, i parenti più stretti, la comare cercano di fare sparire la miseria e di preparare una festicciuola, affinchè il bambino, entri lietamente nella vita.

Quasi tutte le madri adesso allevano i loro bambini. Questa consuetudine che era rimasta limitata al popolo e alla