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e spesso anche sotto. I ragazzi e gli uomini portano larghi calzoni fino al ginocchio, calze nere, scarpe con le fibbie, giacchetta ornata di medaglie spesso d’oro o d’argento, e piccoli berretti in testa. Le signorine e i signorini di Bruxelles sono vestiti alla moda parigina e anche quelli delle altre città principali, poichè i belgi specialmente, imitano volentieri i francesi in tutto ciò che fanno.
I giuochi e i passatempi dei bambini di quelle due contrade somigliano ai nostri.
Per Pasqua si regalano le uova, ma la festa che manda in visibilio i bambini belgi come quelli della Gran Brettagna, è Santa Claus o San Nicola, che è il loro patrono.
Santa Claus manda i suoi regali nascosti o mascherati da rozzi involucri, ma spesso li porta da sè, ed allora giunge carico di balocchi di ogni specie e mentre i bambini li esaminano attentamente, il babbo, nascosto in un angolo fa piovere su di loro i confetti, quasi scendessero dal cielo.
Qualche volta Santa Claus non è contento della condotta dei bambini, e invece di mandar loro regali, fa qualche marachella.
Quando i bambini sono troppo grandi o troppo accorti per credere in Santa Claus, i genitori o i fratelli maggiori si divertono lo stesso a solennizzare quel giorno. Essi vestono un domestico di bianco e lo fanno montare su un cavallino pure bianco. Mettono al finto santo una lunga barba bianca e una mitra da vescovo in testa e una croce sul petto. Poi gli empiono le mani di regali e lo fanno galoppare intorno a casa.
I cani incominciano ad abbaiare vedendolo; i bambini gridano dalla gioia correndo alla finestra.
Santa Claus si vede bene al lume di luna, ed è bene ac-