Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/116

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racca, poi era la Scuola di Medicina. Quel liceo è spazioso e situato nel punto più elevato di Pera, da dove si gode di una vista stupenda. Il Bosforo bagna il piede della collina sulla quale l’edifizio è costruito; da un lato ha il Mar di Marmara, dall’altro si vede il Corno d’oro e le meraviglie di Stambul; e al di là lo stretto Scutari con i suoi boschetti di cipressi e le graziose isole del Principe.

Il collegio fu aperto nel settembre del 1868. La lingua che v’imparano gli scolari è la francese, e vi sono ammessi i seguaci di tutte le religioni, benchè i più sieno musulmani.

Il venerdì è il giorno di riposo dei turchi, la nostra domenica, e in quel giorno noi seguiremo i bambini nell’interno delle loro case, di cui si vede così poco dal di fuori. Ogni bambino turco sa cavalcare, e quando va per le strade fa l’elemosina ai numerosi poveri e grida «Uscht! Uscht!» ai cani che ingombrano la strada.

Quei cani sono utilissimi. Essi fanno da spazzini della città e portano via tutti i rifiuti, che altrimenti rimarrebbero per le strade e ammorberebbero l’aria. E non sono soltanto utili, ma anche interessanti. Brutti e affamati, veri mendicanti della razza canina, senza padroni nè amici, si sono formati delle leggi e non molestano altro che quelli che non le rispettano.

Ognuno di quei cani ha il suo posto fisso, e non permette che altri cani lo usurpi. Se appare poi fra di loro un cane estraneo alla comunità, è seguito e osservato da vicino. Se va per la sua strada o occupa un posto vuoto, non è molestato; ma se mangia qualcosa che trova, o se usurpa il posto di un altro cane, è divorato senza misericordia.

Il ragazzo turco non frusta quei cani. Egli dice soltanto «Uscht!» e se non si movono, il cavallo li scansa, op-