Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/118

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scarpe alla porta, è festosamente accolto dalla madre, dalle sorelle e dai fratelli nel haremlik (stanza delle signore).

Tanto il selamik quanto il haremlik sono ammobiliati con semplicità.

Le mura sono soltanto imbiancate, il soffitto è dipinto di rosso o di turchino, il pavimento è coperto con una o due stuoie, e lungo le pareti ci sono larghi divani bassi, con molti guanciali. Ci sono poi pochi specchi e nessuna statua nè quadro, perchè il Corano li proibisce.

Quando entra il ragazzo, sua madre, la Khanum effendi, titolo che equivale a signora, gli va incontro.

Dschanum! (vita mia!) dice essa come sono felice di vederti! Fatima! Jussuf! venite! Vostro fratello. Fate attenzione al piccolo kuzum (mio agnello). —

Quest’ultima raccomandazione è necessaria perchè il bambino in fasce è coricato nell’hamach, vicino alla finestra aperta, o dorme nella culla bassa, nella quale è facile inciampare.

Fatima e Jussuf entrano. Essi sono due bei ragazzi, dai lunghi capelli neri intrecciati con perle. Nelle famiglie ricche i lacci di perle cadono dalla sommità del fez, ma adesso le famiglie ricche sono rare in Turchia, e le perle sono doventate più rare di prima. Diversi bambini turchi sono vestiti all’europea, ma Fatima e Jussuf portano sempre il costume turco.

Il ragazzo porta il lungo stambouli (gabbano); le brache e il fez (tarbouche). La bimba ha dei calzoni molto larghi (schaluar), un vestito lungo (anteri) rialzato da un lato con una cintura, e delle pantofole ricamate (babouche).

Un altro modo di vestirsi è quello rappresentato nel nostro disegno nella pagina seguente. La bimba ha un vestito lungo, legato alla vita; il ragazzo un pittoresco costume compo-