Pagina:Perodi - Il Principe della Marsiliana, Milano, Treves, 1891.djvu/239

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A questo egli pensava mentre la carrozza percorreva l’antica via, quella via che don Pio aveva fatta tante volte a cavallo, per giungere a un convegno di caccia alla volpe, indossando l’abito rosso, in compagnia dei suoi amici, e delle signore più belle e più eleganti di Roma. Ma quei ricordi si perdevano in un lontano passato. Egli rammentava soltanto di avervi condotta Maria quando, nella prima estate che ella era a Roma, le faceva visitare i dintorni della città; riudiva le parole di schietta ammirazione che le linee solenni della campagna, indorate dal tramonto, strappavano alla sua anima d’artista, vedeva lei, sempre lei e le parlava, come se potesse udirlo, e ne pronunziava il nome a voce alta, con gli occhi umidi di pianto.

Quella passeggiata gli fece bene e tornò a casa più calmo credendo di aver trovato un mezzo per eludere la sorveglianza della principessa, e raggiungere Maria al più presto.

Quella sera non uscì di casa, ma assicurando di sentirsi molto meglio, annunziò l’intenzione di ricominciare l’antica vita. Disse che la mattina dopo sarebbe andato a visitare le costruzioni di Porta Portese e che occorreva passasse alcuni giorni alla Marsiliana, ma era annoiato di andarvi solo.