Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/211

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questa legge, che, operando la virtù, non faccia nessuna stima della gloria: allora quanto meno la cercherai, ed ella verrà a ritrovarti, secondo che si legge di Marco Catone. Ed anche qui non posso non ricordare que’versi? n Se la gloria non curi, e ancor la fuggi; » Ratta ti segue, e a7tuoi passi s'aggiunge ». » ì - * ^ i 4 * 4 Te ne ricordi? son tuoi. Certo avrebbe taccia di pazzo chi sul fitto meriggio, a scorgere e mostrare altrui la propria ombra, trafelando corresse sotto la sferza del sole: eppure non lo è da meno l'uomo* che , tra le procelle della vita, qua e colà dolorosamente sospinto, s'affanna a diffondere d’ogni intorno la propria fama. Ma siccome al primo, frattanto chre si affretta alla meta, tiene dietro anche l'ombra; cosi all’altro che si adopera ad abbellire l’animo colla virtù s’accompagna eziandio la gloríá.-E di quella gloria io parlo che è amica della virtù; perchè l’altra che alcuno si procaccia , coll’ingegno o colla persona, non vuol nemmeno essere degnata del nome di • gloria, E tu che ti logori di mezzo a tanto ingrate fatiche con dettar libri, e in questo secolo principalmente; meriti ben altro che lode: perchè dimentico del proprio, affatichi per l’altrui, -e cosi senza accorgerti, correndo