Pagina:Petrarca - Le cose volgari, Aldo, 1501.djvu/29

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     Da l’inventrice de le prime olive:
Che non bolle la polver d’Ethiopia
     Sotto’l piu ardente sol; com’io ffavillo
     Perdendo tanto amata cosa propia.
Cercate dunque fonte piu tranquillo:
     che’l mio d’ogni licor sostene inopia;
     Salvo di quel, che lacrimando stillo.


Amor piangeva & io con lui tal volta;
     Dal qual miei passi non fur mai lontani;
     Mirando pergli effetti acerbi & strani
     Lanima vostra de suoi nodi sciolta.
Hor; ch’al dritto cammin l’ha Dio rivolta;
     Col cor levando al cielo ambe le mani
     Ringratio lui; ch’e giusti preghi humani
     Benignamente sua mercede ascolta;
Et se tornando a l’amorosa vita,
     Per farvi al bel desio volger le spalle,
     Trovasse per la via fossati o poggi;
Fu per mostrar, quant’e spinoso calle,
     Et quanto alpestra & dura la salita;
     Onde al vero valor conven c’huom poggi.


piu di me lieta non si vede a terra
     Nave da l’onde combattuta & vinta,
     Quando la gente di pieta depinta
     Su per la riva a ringratiar s’atterra;
Ne lieto piu del carcer si disserra,
     Ch’intorno al collo hebbe la corda avinta,