Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/146

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Vedete il signor Lafarina, per esempio, sul quale han piovuto tante calunnie e tanti elogi egualmente immeritati! Nel 1848 il signor Lafarina si dava come un repubblicano intrattabile. Restò ad un dipresso tale in Francia fino al 1852 quando partì per Torino. Qui il repubblicano si svaporò e ne sbucciò fuori il piemontese. Dal piemontese, inaffiato dalle carezze del conte Cavour, germogliò il conservatore, e poi, via via, il resto — e le metamorfosi non sarebbero ancora finite se avessero più corso o valore venale sulla piazza.

Questi revìrements non vanno a garbo a tutto il mondo: ed ecco perchè quest’uomo di un ingegno vivo, ma superficiale, parlatore facile; scrittore più facile ancora, imperciocchè egli ha messi giù non so quanti volumi parlando di tutto e di tutti, ecco perchè egli è attaccato d’ogni parte con passione, e difeso debolmente. La pagina la più rilevata della sua vita è l’influenza ch’egli esercita sull’azione della società nazionale di Manin, e la lotta che osò intraprendere contro Garibaldi a Palermo. Da quest’urto infelice egli si ritirò pesto.... e consigliere dì Stato! Nondimeno, occorre il dirlo, l’uomo vai cento volte meglio della riputazione che gli hanno fatta i suoi nemici e la sua flessibilità — avvegnacchè l’uomo non valga gran prezzo e le pretensioni siano immisurabili.

Il signor Amedeo Melegari fu un dì l’alter ego di Mazzini in Italia. — Rivisto e corretto dai tempi, è oggi un sapiente professore e consigliere di Stato. Siede alla destra, quantunque amico di Ratazzi, e sua creatura. È dispiacentis-