Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/109

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VII.

Come il P. Piombini confessava le giovinette.


Il Padre Piombini era stato nel mondo il conte Alberico Bonvisi.

La sua famiglia era di una buona nobiltà: aveva avuto dei cardinali, dei grandi uffiziali al servizio della Spagna, parecchi vescovi. Suo padre aveva servito nell’esercito del principe Eugenio, vicerè d’Italia, e lui, Alberico, aveva rappresentato il duca di Modena presso la Corte di Vienna. Una catastrofe aveva provocato la sua ritirata forzata dal mondo e la sua vocazione obbligata di entrare nella Compagnia di Gesù.

Giovanissimo, aveva sposato una damigella più attempata di lui, ma di una bellezza meravigliosa. La madre della giovinetta era una camerista tedesca della duchessa di Modena, ed il padre era, susurravasi, una società anonima di cui Francesco IV passava per gerente responsabile. La fidanzata portò in dote il brevetto che nominava il conte Bonvisi ministro del duca a Vienna.