Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/24

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Bambina prese il foglio episcopale e lesse a voce alta:

«Signore reverendissimo,

«Sua Eccellenza Reverendissima monsignor di Policastro v’invita a passar domani al palazzo episcopale, dopo la messa, a quattordici ore, avendo talune cose a comunicarvi personalmente.

Di V.ª S.ª Riv.

«Umilis. e divot. servitore
«Il segr. Albinio Casale.


— Hai tu compreso? dimandò Don Diego.

— Ciò non può essere un disastro, sclamò Bambina. Tu non hai fatto nulla.

— Ciò non può essere un favore, replicò Don Diego. Io non ho domandato nulla ed ho meritato così poco.

— In questo caso, che Dio ci protegga, esclamò Bambina. Io non c’intendo nulla ed ho paura di tutto.

Una lagrima spuntò negli occhi del prete, una lagrima appena comparsa che bruciata. Egli guardò sua sorella e sclamò:

— Ah! se io fossi solo!

— Due valgono ancora meglio! rispose costei ed andò a coricarsi.

Don Diego passeggiò nella camera fino a mezzanotte. Poi preso dal freddo, — il fuoco si era estinto, — andò anch’egli al suo giaciglio mormorando:

— Infine, vedremo.