Vai al contenuto

Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/29

Da Wikisource.

— 21 —

Tale era l’uomo che aveva fatto chiamare Don Diego Spani.

Don Diego si trovò al palazzo vescovile all’ora indicata. Monsignor Laudisio, da uomo che ha dell’ordine ed una buona memoria, era esatto.

E qui due osservazioni indispensabili per i lettori del 1872. Non bisogna paragonare il clero napolitano di quell’epoca col clero attuale e giudicarli come di un sol tipo. La specie è la stessa, differisce il genere. Non bisogna credere inoltre che io m’imbrigo a disegno nel clero e nella polizia per destare orrore. La società delle provincie dell’Italia meridionale di quei tempi sinistri era polizia e clero, o vittima di queste due instituzioni infernali. I Borboni di Napoli non hanno avuto del genio che nella polizia: Canosa, Intondi, Delcarretto, Picchineda, Mazza.... figuratevi il non plusultra del genere! Di qui la rivoluzione del 1848, poi il successo di Garibaldi sans coup férir!

Non appena il cameriere di monsignor Laudisio annunziò Don Diego, monsignore lo fece entrare. E’ terminava un dispaccio per il ministro dei lavori pubblici. Perocchè monsignore aveva assunto l’impresa di una strada, alla quale non si lavorava punto, e per la quale il consiglio d’intendenza faceva istanza che fosse terminata. Monsignore rosicava nel tempo stesso una tavoletta di cioccolatte e dava dei colpi di piedi ad una mezza dozzina di gatti che si stropicciavano alle sue calze violette.

Perchè i vescovi amano i gatti?