Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/338

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rivelazioni interessate della piccola spia, V. M. è stata messa in guardia, il pericolo è scongiurato, io m’immagino.

— Ed in qual modo?

— Ma, in modo semplicissimo. E poichè la Maestà Vostra mi fa l’onore di dimandarmi il mio avviso, eccolo qui. E’ bisogna far sembiante di credere senza riserbo alle spiegazioni date dal marchese di Sora, lodarlo, ringraziarlo come un salvatore, ricompensarlo ed assopirlo. Infrattanto è mestieri farlo sorvegliare attentamente e con sagacità, e controminare le sue mine. Poi, quando V. M. possederà tutti i piani della cospirazione, quando V. M. avrà apparecchiate le sue forze, i suoi uomini, i suoi mezzi, piombar come il fulmine sopra quegli infami e schiacciarli tutti, tutti, senza riguardi, senza pietà. All’occorrenza si potrebbe tender loro una trappola, per sbarazzarsene più presto. Le cospirazioni che van per le lunghe sono sempre pericolose: esse ingrandiscono e si consolidano vivendo.

— Pensate voi, principe, che convenga tener parola alla piccola spiona, come voi la chiamate?

— Salvo l’avviso opposto della M. V., io penso che la parola di un sovrano debba esser più infallibile che quella del papa. Questa avventura sarà nota. Vi è lì sotto l’amore di un personaggio misterioso e potente cui bisogna portare in chiaro. Perocchè l’individuo che conosce i più intimi segreti del marchese di Sora non può essere il primo venuto, ed il governo di V. M. sarebbe colpevole di non scandagliarne e d’ignorarne i disegni, lo scopo,