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— Ebbene, figliuolo mio, ripigliò Don Domenico, giuocherellando col curadenti, io non so proprio, io non so assolutamente che fare per voi. Voi siete povero....
— Poverissimo, interruppe Don Diego.
— E ciò che è peggio ancora, soggiunse l’impiegato, voi sembrate aver del merito, della dignità e dell’ambizione.
— Dell’ambizione propriamente, no, rispose Don Diego. Ma io ho bisogno di vivere e di dare a vivere a mia sorella.
— Diavolo! voi siete afflitto ancora di una sorella?
— Sì, sclamò Don Diego: potrei quasi dire di una figlia.
— Che età ha dunque vostra sorella?
— Non ancora diciotto anni.
— È dessa bella?
Don Diego guardò il suo interlocutore di un’aria malcontenta, esitò a rispondere, poi disse, sospirando:
— È bella come la Vergine Maria, e pura come ella.
— Diavolo! diavolo! incalzò Don Domenico; ciò complica la situazione....
— E triplica la spesa, soggiunse Don Diego, ghignando.
— È dessa maritata, vostra sorella?
— No.
Don Domenico restò qualche tempo a riflettere, poi proruppe:
— In fede mia, no: io non posso nulla fare per