Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/162

Da Wikisource.

il Baltico col Caspio, l’aorta della Russia, ove la sua vita commerciale palpita più vivamente. Battelli a vapore, bastimenti a vela, barche d’ogni sorta s’incrociavano, venendo dal nord o dall’est, o recandovisi. Questa città acquista uno strano aspetto, dicono, al tempo della fiera, poichè vi si vedono allora tutti i campioni delle razze e semi-razze dell’Europa e dell’Asia, dal Parigino fino ai Kirghisi, ai Persiani, ai Turchi, agli Armeni, ai Georgiani, ai Calmucchi, agli Indù, ai Turcomani, ai Russi, ai Cosacchi, ai Tartari... Vi ci fermammo il tempo di cangiare i cavalli, prendere un pasto e fare alcune provvisioni, poichè i miei gendarmi avevano veduto che io non mi adattava gran fatto al pan saraceno ed alla zuppa di cavoli condita con olio rancido, soli alimenti che potevano offrirmi nelle tappe successive.

Avremmo potuto prender qui il battello a vapore sul Volga e sulla Kama, che ci avrebbe condotto diritti a Perm. Ma tale conforto non è accordato ai viaggiatori della mia categoria. Continuammo dunque per la via ordinaria.

Costeggiammo quasi sempre le rive del Volga. Il fiume dà una certa animazione ed una fisionomia a queste contrade, singolari d’altronde pel tipo, i costumi e le abitudini de’ suoi abitanti. Tutte le varietà del tipo tartaro vi sono rappresentate, ed oltre i Tartari, vi si scorgono i resti di quelle orde venute dall’Asia, la cui origine è nella razza mongola, colle numerose ramificazioni che sbucciano da quella grande linea.

Da quest’Asia pittoresca, che si traversa, si casca in una città assolutamente europea, Kazan, ove c’è museo, università, ginnasio, osservatorio, vescovato,