Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/35

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ungherese, e sopra il colonnello meschinamente ed orgogliosamente tedesco. La notizia del 15 marzo di Pesth mise il colmo all’esasperazione di questi, ed all’odio di queglino.

Di già la Dieta di Presburgo aveva assunto un’attitudine rivoluzionaria. Quando la notizia dell’insurrezione viennese si sparse in Pesth, quattro giovani, di cui Petöfy era l’anima, fecero irruzione nelle scuole, e trascinarono gli studenti nella via di Hatvan. Si presentarono dinanzi la stamperia Landerer, e domandarono la stampa immediata dei dodici articoli — i nostri Diritti dell’uomo — e di un canto di Petöfy.

— Non posso, rispose lo stampatore. Gli scritti mancano dell’exequatur del censore.

— Dovete farlo, rispose Vasvati.

— Allora impadronitevi delle mie macchine, suggerì lo stampatore, ed obbedirò alla violenza.

— Metto la mano sulle vostre macchine, e impongo agli operaj di lavorare, sclamò Jokay.

— Ed io aggiungo, riprese Bulyovsky, che non partiremo da qui che quando il lavoro sia compiuto.

Gli operaj non volevano di meglio. La folla intorno alla stamperia aumentava di minuto in minuto. Un quarto d’ora dopo, il primo esemplare dei due scritti appariva. Petöfy montò sopra un tavolo, e li lesse. La pioggia cadeva a torrenti: la folla resta immobile. Coi dodici articoli si domandavano tutte le libertà, la eguaglianza dinanzi la legge, l’abolizione dei privilegi, l’autonomia dell’Ungheria, avente il suo re, imperatore a Vienna. Si esigeva che i soldati ungheresi non fossero inviati all’estero, e che i reggimenti stranieri fossero allontanati dal paese. Le