Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/48

Da Wikisource.

lasciandogli l’infamia di tirare il primo colpo di fuoco. Cinque giorni dopo, Görgey disarmava mille ottocento austro-croati; ed il 7 ottobre, Maurizio Perczel raggiungeva il corpo di Roth e Philippovich, forte di settemille e cinquecento uomini, e l’obbligava a posare le armi.


IV.


L’uomo che aveva messe le mani al colpo di Stato contro l’autonomia ungherese ed aveva inviato Lamberg, il conte Latour, ministro della guerra in Austria, fu appeso ad un fanale dal popolo viennese nell’insurrezione del 6 ottobre. Moga, che inseguiva l’esercito di Jellachich, il quale marciava su Vienna, avendo esitato di passare a tempo la Leitha, fu alla fine battuto presso Schwechat, in vista della capitale dell’Impero, da Windischgraetz, che aveva già schiacciato Vienna, e che si preparava ora a marciare contro l’Ungheria. La guerra che facevamo in Transilvania contro i Valacchi, i Sassoni, gli Austriaci ed i Serbi, malgrado alcuni scontri brillanti, era, tutto sommato, disgraziata, e l’esercito si ritirava sulla Maros, mentre Schlick invadeva l’Ungheria settentrionale. La nostra causa era seriamente minacciata, la patria seriamente in pericolo. Il Comitato di difesa, che concentrava nelle sue mani tutto il potere esecutivo, si mostrò all’altezza della sua missione; e Kossuth, che lo riassumeva tutto, riempiva già della sua persona tutta l’ombra che aveva lasciata