Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/102

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Allora, il personaggio che l’occupava cavò dal taccuino una lettera e la rimise al valletto.

— Fate dimandare a mistress Grown — diss’egli — se la può ricevermi.

Il valletto penetrò nello stabilimento.

Il personaggio rimase nel cocchio.

A capo di qualche minuto, il valletto tornò ed annunziò al padrone che mistress Grown aveva l’onore di aspettarlo.

Infatti, leggendo la lettera, la buona dama non solo consentì a ricevere immediatamente lo straniero, ma, raggiustata di un giro di mano la sua toilette — che non era proprio disacconcia — uscì dal suo appartamento e venne all’incontro del visitatore — non senza di essersi previamente e ripetutamente mirata nello specchio.

Ahimè! ciò giovava poco alla povera donna! Imperciocchè, per essersi contemplata per cinquant’anni in tutti gli specchi possibili, perfin gli specchi ustoridi del Politecnico! la non aveva accorciati di una linea i suoi lunghi denti, nè fatto impallidir di un zinzino il rosso ardente delle sue guance, nè offuscato di un’impercettibile nuance il tuono carota dei suoi capelli.

Del resto, se queste piccole contrarietà fisiche l’avevano messa talvolta in collera contro la natura — sopratutto quando una velleità di matrimonio le aveva solcato la mente — giammai quella collera non si era volta contro altrui, nè si era fatta risentire neppur di rimando.

Mistress Grown era di un’inesauribile bontà, e di una calma supremamente britannica.

Statemi dunque a far delle glosse contro i capelli carota!

— Chi può essere codesto straniero «di grande distinzione» cui la duchessa di Shetland mi raccomanda di accompagnare io stessa nella sua visita allo stabilimento, senza manco indicarmene il nome? — si domandava la buona mistress Grown, uscendo dal suo drawing room.

Ella ne era ancora a chiedersi codesto, quando il personaggio annunziato comparve.

Mistress Grown era la direttrice della parte orientale dell’edifizio, destinata alle fanciulle.

Bisogna credere che la si aspettasse ad altro, perchè una tal quale sorpresa si dipinse sul suo viso all’aspetto di colui che si avanzava verso di lei.