Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/13

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la speranza! Il veicolo fendeva lo spazio a guisa di allodola. La parola magica: guida tripla, gli aveva dato le ali.

La sensazione che produce un coupè lanciato al galoppo à qualche cosa di elettrico e d’inebbriante. L’irradiazione delle forze animali che imprime il movimento alla vettura, si comunica al viaggiatore. L’immaginazione domina la mente. Gli oggetti esteriori perdono, nella rapidità della corsa, tutto ciò che ànno d’inarmonico e di angoloso. Una tiepid’aura avviluppa l’intera natura. Si può essere affranti e vaneggiatori in una diligenza o in un wagon; in una sedia di posta non lo si è mai.

Che s’immagini cosa dovesse essere un viaggio simile per due persone che si amano — e per una vispa cameriera, il di cui bernoccolo di osservazione era messo in azione da due molle: la curiosità e l’interesse!

Il dottor Gennaro di Nubo si svegliò l’indomani alla sua ora consueta e suonò pel suo valletto. Questi, secondo l’uso, entrò recandogli una tazza di caffè nero e dell’acqua calda per la toilette.

Alle nove, il dottore uscì nel salone per la colazione. Non trovando sua nipote con cui aveva costume di asciolvere.

— E Regina? — domandò al cameriere.

— Lisa non è comparsa stamane — rispose Trust, più preoccupato, a quel che sembra, della soubrette che della padrona.

— Io ti parlo di Regina, messer l’animale — sclamò il dottore.

— Ah! sì, scusi, padrone, madamigella non è alzata ancora, e neppur Lisa.

— Sarebbe ella indisposta?

— Ah! Dio mio! il signor conte à l’istesso sospetto che me. Perocchè l’è codesto che io mi domandava or ora, non vedendola svolazzar per le aiuole, inaffiando i fiori.

— Odi, Trust, io sarò costretto a mandarti via, amico mio.

— Oh! dear me! E perchè il signore vorrebbe egli mancarmi via così?

— Perchè tu ài completamente perduto lo spirito, dopo che quella sgualdrinella di Lisa è capitata qui.