Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/130

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Maud sorrise malinconicamente.

— Un immenso edificio di granito grigiastro, addossato ad una montagna sterile, spaziando sur una pianura immensa, alberata, traversata da un fiume dalle acque terrose, circondato da villaggi con contadini più o meno infelici... ecco il castello!

— Io amo le montagne, amo i boschi, amo i fiumi, amo i disgraziati — rispose Maud, bassando gli occhi. Amo sopratutto la solitudine.

— La vita che si mena in quella magione — continuò il principe — è delle più lugubri. Il signore del luogo detesta e disprezza il mondo; lo fugge per conseguenza. Di visite, rarissime. Giammai feste. Non cacce. Qualche passeggiata solitaria. Sempre il silenzio. Gli stranieri potrebbero dire che la è dimora del rimorso. Altri sanno che la è il coviglio del dolore.

Maud si alzò come spinta dall’impeto di un sentimento generoso.

Il principe restò assiso e freddo. E continuò:

— Voi vedete, madama, che vi condannereste al più squallido dei chiostri, scegliendo quella residenza.

— La scelgo — rispose Maud, risedendo lentamente.

— Sola, straniera sur una terra straniera, in mezzo a stranieri, ecco, madama, ciò che voi sarete nel castello di Lavandall — soggiunse il principe, alzandosi a volta sua. Io parto stasera. La vostra servitù attende i vostri ordini, madama, per partire o restare, per seguirvi dovunque. Il mio notaro vi comunicherà, madama, che da domattina vi è una pensione di 200,000 franchi di rendita annua, costituita in vostro favore.

— Vi ringrazio, signore — rispose Maud con fierezza, raddrizzandosi sulla persona. Io non posso accettarla. Il mio posto è assegnato al vostro focolaio. Esso sarà così esiguo che io potrò farmelo; ma vi resterò — finchè non me ne avrete scacciata. Dio mel comanda.

— Sta bene — rispose il principe. Addio, madama. Non vedrete più nulla che possa cagionarvi ripulsione.

E così parlando, senza aspettare risposta, salutò rispettosamente ed uscì.

Maud lo seguì degli occhi; poi si accasciò sul divano e pianse.