Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/206

Da Wikisource.

rosi la facevano singhiozzare. Un uomo ucciso la colpiva; un fiore appassito l’inteneriva. Leggeva di raro; ma se prendeva un libro, era sempre un poeta: Schiller, Byron, Hugo, Köerner, Zorillas... Sapeva tutte le lingue.

Una principessa non è dessa una piuma, cui il vento deve un giorno trasportare Dio sa su quale riva?

Il moto era per lei la vita; il riposo la spegneva. Aveva l’audacia di un uomo; la volontà di bronzo... di una donna.

Eccola adesso sur un ginetto andaluso nei viali della foresta.

Quindici giorni di reclusione le davano il farnetico del movimento.

Il suo occhio si dilatava, le sue narici si gonfiavano, il suo seno si apriva. I suoi colori, un istante impalliditi, rifluivano trionfanti. La sua testa sfidava il nugoleto che si granulava di fulmine e s’imbeveva di uragano. La sua voce scoppiava e balzava.

I suoi fratelli e gl’invitati a quella caccia erano restati indietro, lontani, spauriti. I bracchieri, sperperati nella macchia, nei mille sentieri della foresta.

Un solo cavaliere, il duca di Balbek, si teneva ai suoi fianchi, attaccato al suo abito, gualcendo sovente la sua amazzone in quella corsa scapigliata. I loro cavalli erano ebbri di demenza. Tutto è fiamma intorno a loro: il pelo dei cavalli, i ferri dei piedi, gli occhi dei padroni, l’aria del cielo... tutto tramanda scintille! Lo spazio è un abisso: assorbe, attira, porta via, trasporta — dove Dio mise dei piedi, esso attacca delle ali.

Ove van dessi? verso il limite illimitato: in niun luogo! Avanti! poi avanti! avanti sempre!


Una frana a picco li ferma infine.

Bianca dà in un pazzo riso.

Il duca cava il suo cappello e saluta.

— Mica male! — sclama la principessa. Per un primo saggio ve la siete tirata bene. Promettete qualcosa.

— Non sono io l’ombra? — rispose il duca. Il corpo mi trasporta nell’orbita sua. Ove è il merito che Vostra Altezza mi fa l’onore di rilevare?

— Ritorniamo. La bufera bufonchia. Se il nuvolo crepa voi andrete a pigliare un cimorro; ne ò paura!