Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/225

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senza dalla quale la Provvidenza divina à voluto collocarmi per provarmi — ripigliandosi i figliuoli che impartiti mi aveva. Se avessi avuto, per compenso, in questo immenso disastro, l’affetto di mio fratello, mi sarei forse consolato di un dolore che uccide perfino i più forti. Ma l’Europa intiera, sgraziatamente, sa come la mano del Signore à posato gravemente sulla mia casa, anche da questo lato, ed à appreso i pericoli che ò corsi. Non ò avuto prove materiali sufficienti. Ò però la certezza morale, che quel fratello snaturato à attentato parecchie volte alla mia vita. E sono convinto, che la mia vita non cesserà di essere in pericolo contro quelle aggressioni, se non il giorno in cui io mi avrò una successione legittima diretta.

«Ecco quali considerazioni — oltre quelle dei miei popoli, della pace o della gloria della religione — mi ànno deciso ad implorare l’aiuto del Signore per un secondo matrimonio. Io tento Iddio. Imperocchè, quantunque la mia età di 54 anni non sia eccessiva, per l’opera satanica del principe di Tebe io posso considerarmi come estinto alla vita. Un matrimonio, sì, può consolare le tenerezze dei miei ultimi anni; ma, ohimè! esso non farà riverdire il ceppo fulminato della mia dinastia.

«Ora, l’è codesto che io voglio — a qualunque prezzo — ed è per codesto che io mi indirizzo a Vostra Maestà.

«Voi padre, non vorrete forse comprendermi; voi, fratello, esiterete forse. Aiutatemi come amico, come re, come uomo che va al soccorso di un uomo minacciato. Fate vostra la mia causa, il mio desiderio, la mia speranza, ed aggiungerei quasi la vendetta della natura e della morale oltraggiata. Vi dimando in matrimonio la vostra figlia maggiore, la principessa Bianca.

«Il suo carattere virile sarà opportuno alla lotta, dopo la mia morte. Il suo spirito elevato braverà il sacrifizio, innanzi al quale, io lo so, una donna volgare rinculerebbe, ma che pertanto è indispensabile onde dare come erede del mio trono il figliuolo di mia moglie.

«Ora, chi peserà queste ragioni di Stato? chi indovinerà questi sentimenti di un uomo curvato sotto il peso del suo dovere? chi distinguerà, in mezzo alle apparenze equivoche, la voce della coscienza che ispira i martiri, e