Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/258

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Lord Warland si allontanò fregandosi le mani e ridendo sempre.

Il duca di Balbek offerse allora il suo braccio a Morella.

Ella non l’accettò ed andò a sedere sur un divano. Il duca le si mise a lato.

— Voi siete dunque inesorabile, madamigella?

— Per i delitti no, signor duca; per le sciocchezze, sempre. Un delitto può avere della grandezza; la sciocchezza è infallibilmente meschina.

— Io ò potuto aver ben torto, madamigella e non mi scuso. Ma, in tutti i casi, voi ne conservate un rancore côrso. Vi siete burlata di me tutta la sera.

— I piccoli ànno anch’essi il loro giorno, signor ambasciatore. Però, al postutto, che v’importa il mio risentimento?... Sono io... l’imperatrice delle Russie, io?

— La Russia vi apparisce sotto tutte le forme, madamigella. Vi siete voi stata?

— No: ma essa mi colpisce. La Francia, l’Alemagna, l’Inghilterra, l’Italia, la Spagna si rassomigliano più o meno. La Russia è la Russia. Essa vi aspira come l’immensità del mistero. Ed i Russi, signore, sono tutto ciò che vorrete — eccetto meschini! Il profilo del loro paese si imprime forse nello sguardo loro dalla nascita, e vi lascia l’immagine del vago e del colosso.

— È da molto che conoscete il principe di Lavandall?

— L’ò visto stasera per la prima volta. Ma e’ mi sembra che noi fossimo amici da dieci anni. Egli è il solo uomo che io mi abbia distinto qui.

— Davvero?

— Sì: e convenitene pur voi. Il signor di Lavandall ed il signor Kormoff sono qualcuno qui: noi siamo il genere umano — chiunque! Si sente che sono di già partiti. Essi àn lasciato qui un vuoto.

— Voi siete così invaghita dei Cosacchi, madamigella, che io sento dover rinunziare a piacervi.

— Rinunziare, signore, implica qualche cosa che significa cominciare. Ebbene, non cominciate. I Cosacchi danno forse lo knout ad una donna. Non la chiamamo cantoniera!

— Ancora?

— Ma! voi non esistete ancora per me che sotto questo