Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/90

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avvertir forse ch’egli aveva un resto di sigaretto acceso nella bocca, la baciò.

Ella gettò un piccolo grido.

Sergio le aveva bruciato il labbro.

— Voi venivate qui per qualcosa, Marco — soggiunse Sergio, dopo aver dimandato scusa a sua moglie di averla scottata.

— Sì — rispose il giovane — Alberto Dehal è sul punto di morire. Egli vorrebbe vedere per l’ultima volta colei che gli fu fidanzata, e cui, duolmi ripeterlo, egli ama ancora....

— Io non andrò! gridò Regina con impeto.

— Tu andrai, cara, rispose Sergio. Se io non fossi ammalato, ti accompagnerei io stesso in casa Dehal. Ma mio fratello va a venire ed e’ mi rimpiazzerà. Andrete insieme. Noi non siam mica dei bourgeois, perdio!

Regina gli si avvinse al collo, e disse:

— Voi siete un nobile e generoso cuore, Sergio.

Sergio uscì.

Questa scena l’aveva commosso. Ricoricossi. Suo fratello trovò che aveva la febbre.

I due fratelli s’intrattennero per qualche minuto. Regina si assentò per andare ad indossare uno sciallo e mettere un cappellino per uscire con Giustino.

— Allora, a domani, fratello, eh?

— A domani, sì. Vorrei però che i giornali facessero innanzi tratto un po’ di scandalo sulla scena dell’Opera e del bosco di Meudon.

— Non stare inquieto per codesto, Giustino — rispose Sergio. Coloro che àn manipolata la commedia, avran cura di darne partecipazione al pubblico. Vedo adesso donde il colpo è partito e cui vuolsi ferire. V’è lì sotto il dottore di Nubo, poichè vi è dell’Augusta Thibault.

Sergio non s’ingannava.

Il conte di Nubo raccontò l’avventura al club, senza nominare alcuno, della maniera la più comica, in presenza di un redattore del Corsaire. Questi andò per ragguagli alla caserma dei Chasseurs, ed il dì seguente, nella rubrica degli échos de Paris, si potè leggere l’aneddoto completo con indicazioni ed iniziali. Dicevasi:

«Una delle più belle giovani donne di Parigi, la lionne