Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/13

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chè il bisogno di provvedere all’alloggio della ognora crescente popolazione si era fatto imperioso. Il 14 settembre 1871 il Consiglio approvò i disegni del Quartiere Esquilino; il 13 novembre dello stesso anno la sistemazione della Piazza di Santa Maria Maggiore e delle vie adiacenti; il 20 febbraio 1872 i piani del Castro Pretorio e del Viminale; il 20 marzo successivo quello del quartiere industriale al Testaccio; il 6 aprile dello stesso anno 1872 quello del Celio. Per i quartieri dell’Esquilino e del Castro Pretorio si domandò e si ebbe la dichiarazione di pubblica utilità; per quelli del Viminale e del Celio si fecero convenzioni coi proprietari, all’effetto di tracciare le vie e contrassegnare le aree di terreno fabbricabile; e tutti si trovano ora in stato di avanzata costruzione. Pel Testaccio si stipulò un contratto di concessione; ma il concessionario non essendo riuscito a costituire una società, si ristette da ogni operazione esecutiva. E finalmente nella seduta del 19 agosto 1872 fa approvato il progetto e il piano d’esecuzione del proseguimento della via Nazionale diretta alla Fontana di Trevi e alla Piazza di Sciarra; progetto pel quale si ottenne il diritto di espropriazione, e se ne cominciarono gli atti a forma di legge.

Erasi così pervenuti all’estate del 1873, e il piano di massima tradotto dal Direttore dell’ufficio tecnico in piano particolareggiato, comprendente le parziali approvazioni, e mantenendo intiero il concetto e le basi fondamentali del primo disegno, fu nuovamente presentate alla sanzione del Consiglio, il quale, prima di prendere una deliberazione definitiva intorno al grave argomento, nominò il 9 luglio 1873 una terza Commissione, che