Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/137

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grua indennità per quella parte di area, che diventerà suolo pubblico, e per parità di ragione questi pagheranno il prezzo di quella parte di suolo pubblico, che dovranno occupare inoltrando i loro edifizi.

«Come scorgesi è questa una specie di espropriazione, la quale ha luogo gradualmente, a misura che si pon mano alla riedificazione od alla riparazione delle esistenti costruzioni.

«Il vincolo che per tal guisa viene dai piani regolativi imposto alle proprietà private, e che suolsi appellare servitù di allineamento, è già conosciuto in Italia, ed è ammesso dalle leggi di Francia e della stessa libera Inghilterra.

«Mercè di questa disposizione, diventa possibile ed agevole l’esecuzione di grandi lavori, che colla espropriazione immediata non si sarebbero nemmeno intrapresi; e se giovano alla salute ed al comodo della universalità dei cittadini, tornano non meno utili agli stessi proprietari, i cui edifizi non avrebbero potuto acquistare aria e luce, qualora la ricostruzione delle case esistenti non fosse stata predisposta e coordinata da un piano generale.

«E di questi vantaggi, che dall’esecuzione dell’opera pubblica derivano ai singoli edifizi, non è in tale caso tenuto conto nel fissare l’indennità, ond’è questo un compenso al danno, che soffrono i proprietari, per avere i loro beni vincolati, finchè non viene il giorno della ricostruzione.»

È anche da notare che il progetto ministeriale di detta legge imponeva l’obbligo ai Comuni di formare i piani edilizi, e per la loro esecuzione non era determinato