Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/19

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La sopraccennata deliberazione, la quale autorizzava la Giunta a far preparare e presentare il disegno definitivo del piano regolatore, riservava però al Consiglio la nomina di una Commissione per esaminarlo. E nella seduta del 9 decembre 1881 avendo appreso, che il piano era terminato (salvo le varianti, che potevano occorrere dopo la scelta delle aree per alcuni edifizi governativi), e che da parte della Giunta era già stato discusso, per farne argomento di proposta, il Consiglio stesso stabilì, che la nomina della Commissione si facesse prima che il piano gli fosse presentato, anche per la economia di tempo, che si sarebbe ottenuta risparmiando al Consiglio di dover fare esso medesimo un esame particolareggiato sopra ciascuna proposta del piano regolatore; tanto più che si trattava di un piano, il quale non è che la riproduzione e la riduzione di quello che qualche anno avanti era stato approvato. Si deliberò pertanto un ordine del giorno nei seguenti termini: «che la Commissione debba essere composta di sette consiglieri, con facoltà di aggregarsi tutte quelle persone, anche estranee al Consiglio, delle quali credesse utile udire il parere.» E infine il Consiglio nella successiva seduta, 12 decembre 1881, nominò i componenti la Commissione nelle persone dei sottoscritti.

Noi ci ponemmo subito all’opera con quell’impegno, che era imposto non solo dalla fiducia, che a Voi, Onorevoli Colleghi, piacque accordarci, ma anche dalla gravità del mandato. Che se abbiamo creduto richiamare alla memoria dei Consiglieri, i quali da molti anni seggono in questo consesso, ed esporre agli altri eletti più recentemente, la lunga storia del piano regolatore e di