Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/23

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istituti governativi, dello spirito d’intrapresa ognora crescente, del credito pubblico vieppiù assodato, l’incremento della popolazione sarà favorito in un prossimo avvenire meglio, che non potè esserlo in passato, causa non ultima la deficienza di abitazioni.

Ci siamo quindi formato il criterio, che l’aumento naturale entro i prossimi 25 anni (periodo che corrisponde al valore giuridico dei piani regolatori e di ampliamento delle città) possa essere, in media, di 5 mila abitanti per anno, ed in tutto di 125 mila; i quali aggiunti ai 300 mila, e più, accertati nell’ultimo censimento, danno una cifra di popolazione prevedibile di 425 mila abitanti. Ora considerando, che le città bene costituite contengono ordinariamente 500 abitanti per ettaro di terreno, tra fabbricato e stradale, l’estensione del nostro piano avrebbe a comprendere una superficie di 850 ettari; e siccome l’abitato della città nel 1871 già aveva una estensione di circa ettari 500, così ne deriva che i nuovi quartieri bisogna siano tracciati sopra una superficie di ettari 350, assegnando una superficie ulteriore per le parti che possono essere più adatte a villini, piazzali a giardino, viali, opifici e stabilimenti industriali.

Determinata in tal modo l’estensione necessaria per i nuovi quartieri, e scelte le località più acconcie a costruirveli, bisogna poi metterli in comunicazione fra loro e coi centri del vecchio abitato, mediante grandi vie, ed anche mediante parecchie vie, secondo l’ampiezza di ciascun quartiere. Tali comunicazioni poi hanno a farsi larghe così, da permettere libera circolazione a’ pedoni ed a’ veicoli, e l’adozione di quei mezzi più celeri ed eco-