Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/38

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frapposto e disabitato Oppio, che è quel colle compreso fra le vie dell’Agnello, del Colosseo, Labicana da una parte, e le vie Merulana, di Santa Lucia in Selci, Subura e di Santa Maria dei Monti dall’altra.

Il piano regolatore completa verso mezzodí il nuovo quartiere, proseguendo la via Celimontana e la via Claudia fino alla Navicella e S. Stefano Rotondo, e aprendo qualche comunicazione colla valle che separa il Celio dall’Aventino; e verso settentrione, praticando delle traverse fra la via di S. Giovanni e la Labicana, la quale dovrà ampliarsi come proseguimento del viale Manzoni fino all’anfiteatro Flavio.

Noi approviamo questi completamenti, e diremo in appresso come si provvederebbe a collegare il Celio col Rione Monti e coll’Esquilino.


Quartiere all’Oppio

e terreno per l’Ospedale principale militare di 600 letti


Abbiamo indicato che il colle Oppio è stato fin qui d’inciampo al pronto sviluppo del quartiere al Celio, perchè senza abitazioni, e privo, o quasi, di strade che l’attraversino. Nè tale difetto potrà mai essere corretto interamente, essendochè tutta la sua parte centrale è intangibile per ragioni archeologiche; ivi infatti sorgono e si ammirano gli estesi avanzi delle Terme di Tito e di Traiano. Tuttavia il lembo del terreno lungo la via Labicana ammette una qualche linea di case, che volgendo sull’angolo della via Merulana incontro ai Santi Pietro e Marcellino si rilegherebbero all’estremità