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Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/43

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dino di S. Pietro in Montorio, ha dato occasione di erigere i recenti casamenti dal Prato di S. Cosimato all’origine di via del Mattonato, in ampliamento del Rione Trastevere. Ma alla falda del colle Gianicolense, fra gli avanzi delle mura Aureliane e i bastioni della cinta Leonina presso S. Spirito, l’unica via di collegamento del Rione Trastevere col Rione Borgo è quella della via della Longara, quantunque esista una zona pianeggiante di terreno nudo ancora di fabbriche, tra la Longara ed il colle, e quantunque la detta zona non manchi di parecchie strade traverse. Essa però non ha comunicazioni dirette col Trastevere, altro che per Porta Settimiana in via della Longara; non è sufficientemente divisa in aree di moderata estensione, e perciò adatte ad essere edificate con profitto; manca infine di ogni diretta comunicazione colla prossima opposta riva del Tevere, ove pure sta un centro popoloso della città, quale si è il Rione Parione. Col piano regolatore si correggono questi difetti, e si dà complemento e vita ad un nuovo non grande quartiere d’abitazione; ed a tale effetto è stato disegnato il prolungamento in linea retta della via del Mattonato, che parallelamente alla via della Longara, suddivide in giusti spazi il terreno fabbricabile, con origine al prato di San Cosimato, e termine presso il palazzo Salviati, con la lunghezza di metri 1060. Un ponte sul Tevere a metà della Longara, (e di cui parleremo in apposito articolo sulla postura dei nuovi ponti) provvederà a legare il centro del quartierino Gianicolense coll’abitato della riva destra.

E qui è importante il far conoscere, che la stazione ferroviaria in Trastevere già in massima decretata dal