Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/79

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rispettivi punti estremi, il Corso acquisterebbe anche in quei due tratti larghezza normale e non molto dissimile dal rimanente. Ma quel ripiego di una successione di larghi e di risalti suggerito dalla Commissione che ci precedette, a noi non è parso plausibile, come tale non parve al Consiglio, che preferì approvare il progetto dell’ufficio. Il piano regolatore attuale per conseguenza ha riprodotto il taglio a 18 metri dalla piazza di Sciarra ai Trinitari.

Però la Giunta non se ne è accontentata; essa rifletteva, che i due grandi risalti che nascerebbero all’estremità di un tale allargamento, sarebbero nocevoli al buon effetto della nostra strada, la quale essendo il ritrovo delle feste e del lusso, non le si dovrebbe togliere il pregio di essere compresa collo sguardo in tutta la sua estensione. D’altronde la Giunta stessa, ritenendola troppo angusta per l’aumento della popolazione e del traffico, e volendole conservare il carattere della continuità, riteneva che l’allargamento dovrebbe farsi in tutta la lunghezza della strada; e poichè gli sbocchi estremi non possono alterarsi e misurano 14 metri di larghezza, formulava a maggioranza di voti, che il Corso abbia ad allargarsi totalmente dalla parte ove trovasi il palazzo di Sciarra, il prospetto del quale serva di base per l’allargamento uniforme dalla piazza S. Marcello al largo dei Trinitari; e che da questi opposti punti si debba partire con due linee rette da un lato fino allo sbocco attuale in piazza del Popolo, dall’altro fino alla facciata del palazzo Salviati presso il vicolo del Piombo. La Commissione attuale peraltro, dopo accurata discussione di tale proposta della Giunta, fu in