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Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/9

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all’epoca della rivoluzione francese, troviamo che il breve periodo del regime Napoleonico in Roma non fu meno vantaggioso al progresso edilizio: infatti dal 1809 al 1814 le scoperte e le sistemazioni di carattere archeologico furono oltremodo ricche ed estese, e non fu trascurato l’abbellimento della Roma moderna. A quell’epoca si riferisce l’apertura della nuova piazza Trajana, ottenuta colle demolizioni dei monasteri di Santa Eufemia e dello Spirito Santo; l’apertura della nuova piazza del Popolo cogli emicicli, le fontane, i fabbricati simmetrici, le sostruzioni e la passeggiata del Pincio; la strada che dalla valle del Fôro conduce al Campidoglio; il primo impianto del civico cimitero al Campo Verano; opere poi condotte a termine sotto il pontificato di Pio VII o de’ suoi successori. Oltre a ciò furono in quell’epoca compilati gli studi e i piani d’esecuzione, per l’apertura di una piazza larga 40 metri, concentrica al Colosseo; per l’isolamento del Pantheon; per formare delle vaste piazze innanzi allo stesso Pantheon e innanzi alla Fontana di Trevi; pel prolungamento della piazza del Vaticano, demolendo le case fra il Borgo Vecchio ed il Borgo Nuovo; non che per la sistemazione del tronco urbano del Tevere, con i muri e gli stradoni ripuari, a scopo di risanamento e abbellimento della città. Le quali opere sarebbero state tutte, o eseguite, o iniziate in quei tempi di straordinaria operosità, se per poco avesse ritardato la catastrofe della potenza Napoleonica.

Proclamata Roma capitale del Regno e trasportata qui la sede del Governo, necessariamente le condizioni materiali della città si trovarono non rispondenti alla sua nuova destinazione. L’insufficienza dell’abitato, per