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Il recesso del Poeta e gli abatini savi | 137 |
- E il sole tramonta proprio là, dietro quei monti, - aggiunse quando capì che io avea già finito di leggere, e accennava la cerchia opposta della valle.
- E la torre di Sant'Agostino, - disse una voce insinuante dietro di noi, - gliel'avete mostrata a questo signore?
Era un dei tre abatini che timidamente si era levato e veniva verso noi. La guida alla quale era rivolta la domanda, fece cenno di sì.
- Lassù - volle pur dire ad ogni modo il loquace chierico, sollevandosi e stendendo il braccio - ci stava il passero solitario, guardi la iscrizione! - e mi indicò un'altra targa dove erano i versi che egli lesse con quel melanconico accento recanatese:
D'in su la vetta della torre antica, |
- Lui, veda, - proseguì ancora, poi che s'accorse che la sua parola non riusciva sgradita, - veniva qui per una viottola che adesso non c'è più e si sedeva qui e qui faceva le sue poesie: questo era il suo luogo preferito, tant'è vero, guardi! - e mi indicò una lapide,