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il caffè del commendatore. 255

“Io lo manderei al Polo antartico, anima mia, col diretto delle cinque; ma come si fa?„

In città si diceva che Bassanelli, malgrado i suoi cinquantaquattro anni, il suo cinismo, le sue affermazioni di non gustare, in fatto di donne, che “le ochete bianche e molesine„, fosse innamorato di Jeanne Dessalle ch’egli aveva conosciuto da ragazza e visitava spesso a villa Diedo. Bassanelli non sapeva che ciò si dicesse e neppure lo sapeva il Commendatore.

“E se... e se... e se...„, cominciò quest’ultimo. Si arenò nel terzo se. “Pensavo una cosa„, diss’egli. “Se Lei ch’è in relazione con villa Diedo, cercasse di persuadere quella benedetta signora... santo cielo!... basta!„ Espresso con queste due esclamazioni di biasimo e di carità il suo giudizio sulla condotta della “benedetta signora„, egli proseguì a dire che forse Bassanelli avrebbe potuto persuaderla della convenienza per Maironi di allontanarsi dalla città quando si aprisse il periodo elettorale, e di non accettare alcuna candidatura.

“Io?„ fece Bassanelli. “Glielo dirò a nome Suo, se vuole„.

“Misericordia!„ esclamò il Commendatore, spaventato. “No no, cosa Le viene in mente? Misericordia!„