Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/377

Da Wikisource.

vena di fonte alta. 355

dare oggi la mia firma neppure se in massima vi fossi disposto perchè di questi giorni ho scoperto certe cose gravi che riguardano la mia sostanza e che m’impediscono, almeno per ora, di disporne. Lo dica Lei a papà.„

Alla povera donna cadde il cuore. Un mutuo con i Dessalle! Ah, Zaneto, Zaneto! Non trovò niente a dire e si alzò, angosciata, scura. Oltre al maggior dolore le cuoceva di non poter cavare a difesa del marito i soliti arzigogoli d’interpretazioni benigne, di trovarsi, davanti a Piero e per opera sua, così disfatta. Se ne andò silenziosa, seguita rispettosamente da lui fino alla soglia del suo appartamento, dove lo congedò con queste asciutte parole, senza voltarsi:

“Mi no ghe digo gnente, sètu„.

Piero ritornò alle sue lettere. Gli era venuta prima fra le mani una carta da visita di don Giuseppe Flores. Ecco adesso anche una lettera sua. La guardò a lungo, invaso come quel giorno in Duomo da redivive immagini e ombre della sua confessione al vecchio prete, là nello stanzino della solitaria villa, dal senso modesto del giudizio che quell’uomo doveva portare di lui. V’era tuttavia una differenza. In Duomo l’incontro con don Giuseppe gli era stato sgradevole; adesso la vista