Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/477

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Probabilmente questo sarà desiderato da lei stessa. Le dica che lascio i miei amici ma che spero di rivederli nella vita vera e che intanto domando loro perdono del male fatto ad essi, in qualunque modo. Le dica che uscito dal mondo pregherò particolarmente per qualche anima inferma di scetticismo, che, se ponesse in Dio l’amore posto in una creatura, diventerebbe sublime. Gliel’ho detto, don Giuseppe, che se il mio peccato mentale non è stato anche reale lo debbo a lei?„

Don Giuseppe taceva a capo chino, pensoso non di questo difficile colloquio con la signora Dessalle, ma del mistero nel quale Piero chiudeva le sue risoluzioni future. In quale Ordine religioso intendeva egli entrare? Anzi, entrerebbe egli in un Ordine o disporrebbe liberamente la sua vita? Come? Quando? Finalmente si alzarono ambedue, uscirono insieme dalla camera. Mentre si congedavano per la notte il custode chiese a don Giuseppe da parte del parroco d’Albogasio a quale ora desiderasse di celebrare l’indomani mattina. Don Giuseppe guardò Piero come per conoscere il suo desiderio, ma Piero non parlò. Egli rispose allora:

“Alle sette„.

I fiori delle montagne lontane rimasero nella camera dell’alcova, tristi e deserti come la donna che aveva loro spirato in segreto il suo cupo af-