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nel monastero. 69

“Ah bene bene, dica„.

L’altro non parlò subito. Era venuto il momento delle parole più difficili, forse. Gli facevano groppo alla gola, non venivano.

“Se crede bene di parlare„ disse don Giuseppe dolcemente, “si faccia coraggio„.

“Sì, caro don Giuseppe, mi farò coraggio. Lei ricorda che Le ho parlato di una signora? Di una signora che incontrai un giorno in ferrovia, e che poi mi scrisse un biglietto al quale risposi in iscritto per togliermi alla tentazione di andare da lei? Bene...„.

“Ah!„ fece don Giuseppe, sotto voce, involontariamente.

“Aspetti!„ esclamò il giovine. “Forse Lei pensa cose peggiori di quelle che adesso Le dirò. Senta, non so perchè farei misteri con Lei in un momento come questo. La signora è la Dessalle di villa Diedo. Ne avrà sentito parlare. Male? Molto male?„

“Ecco, sì, non tanto bene„, rispose don Giuseppe, imbarazzato, masticando le parole: “non tanto bene. Però mi parve che in fin dei conti se ne parlasse vagamente, che fossero dicerie, supposizioni...„.

Qui, nel voler intravvedere la possibile falsità della maldicenza, i begli occhi del vecchio diedero