Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/152

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Praeterquam iste tuus moribunda in sede Pisauri
Hospes, inaurata pallidior statua.

Il fiume Isapi, che secondo Lucano si scarica nell’Isauro, presentemente chiamasi Apsa, e trae l’orgine dal Monte di Carpegna, come ce lo attesta l’Abstemio: a sinistra Apesis amnis a Carpineo monte defluens, a dextera vero torrens a Fagiola alto monte descendens eumdem amnem facit. Ma torno alla Tavola.

FL. HELVRVM. Vien posto questo tra Pesaro, e Fano. Non essendovi tra queste due Città presentemente altro fiume, che quello, che oggi si chiama il Fosso Sejore, ognuno vede, che questo è il fiume Eluro. Gli succede Fano Fortunae, e

FL. MATAVA segnato con caratteri rossi. L’Ammiani nella storia di Fano1 dopo aver detto, che il Metauro scorre vicino a detta Città, così prosiegue "L’altro fiume, il quale ... passa al Mare scorrendo vicino alla Città, è il piccolo torrente Arzilla, di cui parla il Biondo2 Arzilla nomen a limo, quam altum, et tenacem habet, Fani Fortunae moenia attingens, quae maritima Civitas, et ipsa Romanos conditores habuit, a Totila destructa est, et a Bellisario instaurata. Or ponendo la Tavola dopo l’Eluro vicino a Fano un fiume chiamato Matava ognuno vede, che l’Arzilla è tal fiume. Segue

MATAVRVM FL. VIII. Il vero nome fu Mataurum, come è nominato dalla Tavola, e come ci testificano le lapidi, e principalmente la seguente riportata dal Colucci, il quale pretende contro il Muratori, che il vero nome fu Metaurum3

CAESARES
CONSTANTIVS
ET MAXIMIA
NVS PONTEM
MATAVRO


  1. p. 1. p. 10.
  2. de Civit. illustrib.
  3. Tom. 15. p. 168.