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in appresso, che sono Cupra oppidum etc. Mentre egli vuol sottintendere il solo tenuere1, non considera, che questo verbo vuole l’accusativo, e così fa dire mille spropositi di grammatica a Plinio. Vuol, che si prenda nel senso il più stretto2 le parole Ager, e contado, e vale a dire, che significhino il solo territorio di quel determinato paese: v: g: non vuole, se uno nomina il Contado Fermano, che s’intenda Fermo con i quarantotto Castelli, se nomina l’agro Spolrtino, lon le Città e i Castelli posti intorno a Spoleto, se la Campagna di Roma, non la provincia di Campagna, ma il solo territorio, che rimane intorno a tali Città, e mi riprende, perchè seguii l’errore di coloro, che non capirono questa verità, che egli dice. Pretende3, che io gli dica, perchè Plinio aggiunge tanti luoghi, e fiumi da Castel nuovo sino all’Esio, qualora tutto questo tratto fosse stato occupato da due soli territorii il Pretuziano, ed il Palmense? Si lagna, che in tutto il mio libro non trova risposta a questa domanda, e sopra disse, che4 fu stampato otto anni sono. Doveva dunque domandarmelo otto anni prima, ed allora avrebbe trovata la risposta nel mio libro, la quale per compiacerlo gli darò presentemente.
Aggiunge Plinio tanti luoghi, e fiumi da Castel nuovo sino all’Esio, perchè questi vi erano. Se non vi fossero stati non li avrebbe nominati. Perchè uno, se ora delinea le provincie, pone tanti luoghi da Ancona a Pesaro, e non li pone da Fabriano a Fuligno? Perchè nel primo luogo vi sono, nel secondo nò, e questa difficoltà sa sciogliere anche un ragazzo. Perchè tante case sono nel territorio Pesarese, e non in quello di Nocera? Perchè in uno vi furono fabbricate, in un’altro nò. Se poi egli prende la voce agro in un senso più largo, come l’intende Plinio, se prende la voce territorio, contado nel senso, in cui il l’intesi cogli altri geografi, allora rispondo, che Plinio annovera tanti luoghi in tale spazio di terreno, perchè gli Agri Pre-