Pagina:Pietro Gori - Alarico Carli. Un galantuomo, un valentuomo, un patriotta, 1900.djvu/35

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compiuto la pace di Villafranca, caduta come un fulmine inaspettato, troncò a mezzo le più belle speranze e generò lo scoraggiamento e il dispetto fra i cittadini e le file dell’esercito.

Nel timore fondato di sommosse popolari e tumulti egli fu fra coloro che più si adoprarono per rimettere la calma e per tutelare il buon ordine. E perciò, convertendo, quasi, in corpo di guardia, la casa sua vi raccoglie una quantità di fucili e si partono da essa ogni sera diverse pattuglie per andare a perlustrare la città durante la notte, finchè non cessa il bisogno.


L’Educatore.

Dell’educazione degli operai si occupò con amore grandissimo. Fu tra i fondatori delle scuole del popolo, che portano il nome di Pietro Dazzi, e in queste scuole egli insegnò gratuitamente per oltre 30 anni, ricompensato dall’amore e dalla stima dei suoi alunni, e dalla soddisfazione di adempiere ad un nobile dovere.

Il Patriotta del 1848, non si limitava alla sola politica: anche le questioni sociali, anche il miglioramento degli operai lo preoccupavano grandemente.

Nel 1869, in unione all’amico Carlo Bernardi, dava alle stampe - la Proposta di un modo pratico per moralizzare col lavoro i deviati comprendendo sotto questo titolo generico, i vagabondi, gli accattoni, i liberati dal carcere ed altri infelici.

Concetto questo nobilissimo e veramente umanitario e progressista, che non ebbe l’esito dal Carli e dal Bernardi desiderato, in parte per la loro modestia, in parte perchè gli uomini del cuore e della mente di Alarico sono rari.