Pagina:Pietro Vigo, Montenero, Livorno, GiusFabbreschi, 1902.djvu/45

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CENNI STORICI 35


governato dai monaci dello stesso convento. A conferma di ciò l’Annalista ricorda che nella casa della Collina il Gower gli mostrò un’iscrizione marmorea nella quale si menzionava lo spedale della SS. Annunziata e di S. Ranieri a cui apparteneva il diretto dominio di quel feudo.

E visitando il luogo che dai più vecchi del paese era chiamato allora, com' è chiamato oggidì. Santa Broccaia, il Vivoli narra di aver ritrovate alcune fondamenta che indicavano esser ivi esistita una fabbrica di qualche considerazione e resti di vecchie muraglie alte due braccia che partivano da due lati opposti e andavano a riunirsi ad un avanzo di torre rotonda che fu forse il fortilizio del luogo; o l’una e l’altra cosa insieme, come spesso avveniva nel medioevo. Nello stesso luogo e nella parte superiore del colle egli osservò inoltre visibili qua e là i resti di antiche mura e di case, che insieme ad anelli d’argento e d’oro, fibule, avanzi di spade romane, urne cinerarie, lumi eterni, lacrimatori e vasi, tutto ritrovato dal Gower in questi luoghi, da non confondersi cogli scavi di Quercianella posteriormente fatti, attestano aver esistito in questi colli non solo nel medio evo ma anche nell’antichità uno sparso villaggio.

Che a Montenero esistesse un villaggio prima della manifestazione della Madonna, non proprio dalla parte ove sorse, dopo l’edificazione del Tempio della Vergine, ma attorno al castello e verso la parte di mezzogiorno e di scirocco, è stato affermato più volte. A tempi dell’ Oberhausen (prima metà del secolo XVIII) si scuoprivano ancora, poco sopra del Castellacelo, verso mezzodì, molti segni di fondamenti di case che in più parti disperse continuavano per lungo tratto sempre dal lato meridionale; ed in mezzo a quei fondamenti si scorge-