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Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/115

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LEGGI ROMANE. 111

ne lezioni: ma egli ha predicato a gente sorda, o cieca: e così accaderà ad ogni altro ancora, poichè la maggior parte di questi nostri Signori Legali

O del proprio saper son prevenuti,
O a' giovani abbassarsi a lor par duro,
E ciò che biondi amar, biasmar canuti.

Il mio pensiere sarebbe adungue, che interamente abolite fossero le Leggi Romane, e che di nuove ne venissero fatte, che fossero più femplici, più naturali, più addattate ai differenti paesi, al governo, al clima, ai costumi, alle inclinazioni, ed alle maniere di vivere de’ popoli, e che affatto esenti fossero da que’ Difetti, che nelle Leggi Romane abbiamo scoperto. Allora si riformarebbe certamente anche la scuola Legale, e gli sciocchi e brutali uomini non potrebbero sperare omai di fare nella Giurisprudenza colle loro inezie, e stomachevolissime dottrine, una troppo onorata comparsa, e la Giustizia con più equità, e senza tanti intrichi sarebbe più celeramente con sommo vantaggio della Repubblica somministrata, nè luogo ci sarebbe a tante liti ingiuste, e cavillose, che tanto nocumento arrecano al pubblico bene.



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