Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/44

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de’ movimenti dietro alcune, previe ed arbitrarie supposizioni intorno alla loro indole, le quali agevolmente si prestano a somministrare formole ed equazioni, non è cosa di molta difficoltà. Le verità, che così si trovano, appartengono ad un mondo ideale, mentre nel nostro mondo quelle curve o quei moti non si saranno per avventura giammai verificati. Ma il prender già formata una curva od una superficie, l’osservare in natura un movimento, di cui s’ignora ogni qualità, e salire a rinvenirne l’equazione, che ne disveli l’indole nascosta; qui stà l’impresa e la fatica. Si arrivò nondimeno alcune volte a sciogliere i problemi difficilissimi di quest’ultima specie per via di mezzi, di cui farò in seguito parola: e questi mezzi intanto hanno condotto all’intento: in quanto che hanno fatto conoscere al Geometra altre forme di funzioni più semplici, sulle quali egli potè appoggiare i fondamenti del calcolo. Il ritrovare una di queste forme più semplici, che c’introducono nell’analisi della questione, quanto è necessario per quest’analisi, è altrettanto, giova ripeterlo, difficile ad ottenersi, e vale niente meno, che la scoperta di una legge di natura. Insegnandoci la legge della gravitazione universale, Newton non ha fatto che trovare come la forza d’attrazione fra