Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/60

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alle astrazioni matematiche? E in vero tre di queste astrazioni, o generalizzazioni, e le più ardite si fanno dall’analista una sull’altra per giungere nei recessi della sua scienza. La prima, quando si forma l’idea del numero astratto, che riesce sempre identico con se stesso, qualunque sia stata la quantità concreta, da cui fu tolto per mezzo della misura: la seconda, quando si crea quella quantità letterale, che può rappresentare qualunque numero: la terza, quando sopra un’indefinita moltitudine di formole composte ad une, o più variabili, si forma l’idea della funzione indeterminata. Chi professa le matematiche, ha tutto di famigliari queste prodigiose operazioni affatto dissimili da tutte quelle, che si vedono nell’universo: egli dunque esser dovrebbe il nemico implacabile de’ materialisti, il primo a predicar l’eccellenza, e l’altezza delle nature spirituali.

Ma la dignità dello spirito umano rilevasi anche di più per quella forza stupenda, ch’esso trae dalle matematiche scienze. Trattar l’incognito egualmente, come il noto: formar dei criteri per discoprir l’impossibile: ragionar del fatto così bene, come di ciò, che esiste soltanto in potenza: fra innumerabili possibili assegnar l’ottimo: spingersi senza pericolo eziandio nell’infinito: queste sono