Pagina:Pirandello - Enrico 4., 1922.djvu/138

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130 Luigi Pirandello

Studiatemi, studiatemi bene! (Vibra tutto, parlando) Da sè, chi sa come, un giorno, il guasto qua.... (si tocca la fronte) che so.... si sanò. Riapro gli occhi a poco a poco, e non so in prima se sia sonno o veglia; ma sì, sono sveglio; tocco questa cosa e quella: torno a vedere chiaramente.... Ah! — come lui dice — (accenna a Belcredi) via, via allora, quest’abito da mascherato! quest’incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita! Via, via! corriamo fuori! (Arrestando d’un tratto la foga) Dove? a far che cosa? a farmi mostrare a dito da tutti, di nascosto, come Enrico IV, non più così, ma a braccetto con te, tra i cari amici della vita?

Belcredi.

Ma no! Che dici? Perchè?

Donna Matilde.

Chi potrebbe più...? Ma neanche a pensarlo! Se fu una disgrazia!

Enrico IV.

Ma se già mi chiamavano pazzo, prima, tutti! (A Belcredi) E tu lo sai! Tu che più di tutti ti accanivi contro chi tentava difendermi!

Belcredi.

Oh, via, per ischerzo!