Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/123

Da Wikisource.

— 109 —

— Ziro, l’usciere, don Protogene, — si presentò di nuovo il vecchietto, levandosi questa volta dal capo risecco il tubino spelato che gli si sprofondava fin su la nuca. — Non faccio.... diciamo piacere, ma.... la Giustizia comanda, noi portiamo il gamellino.

La signora Agata lo squadrò un poco, stordita; poi spiegò la carta e lesse. Maria, intimorita, guardava la madre; il vecchio usciere approvava col capo a ogni parola e, quando la signora levò gli occhi dalla carta, non comprendendo bene, disse con voce umile:

— Codesta è l’ordinanza del pretore. E questi due sono i testimonii.

I due giovanotti si scappellarono, inchinandosi.

— Ma come! — esclamò la signora Agata. — Se mi avevano detto....

Anche Marta, adesso, s’era fatta alla porta, a sentire; e i due giovanotti se l’ammiccavano dal pianerottolo, dandosi furtivamente gomitate.

— Ma come.... — ripetè la signora Agata, smarrita, rivolta a Marta. — L’avvocato mi aveva detto....

— Tante cose dicono gli avvocati.... — interloquì, con un certo sorrisetto che lo fece arrossire, uno dei giovanotti, tozzo e biondo.

— Lasci fare a noi, signora, e vedrà che....

— Ma se ci tolgono....