Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/207

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l’ho trattata e quello che le ho risposto! Ma lei dice che non sa nulla, che non crede affatto a queste cose, e che parla solo, dice, per bocca dei Pentàgora. Prima, tu lo sai, quando la buon’anima di tuo padre viveva, e voi eravate ricche, la signora Miracoli era la migliore amica di tua madre; adesso, con questo progetto di matrimonio di Tina con Niccolino, ella è tutta una cosa con don Antonio Pentàgora, il quale, tra parentesi, del matrimonio pare non voglia sapere. Per tornare a tuo marito, se egli (dice sempre Nicola) scoprirà qualche cosa, ricorrerà ai tribunali per ottenere la separazione. Ma son parole d’un ragazzo dette per boria in presenza dell’innamorata„.

Un altro pugno di fango. La persecuzione ancora, da lontano. Calunnie ancora e villanie.

Marta si levò da sedere tutta vibrante d’ira e di sdegno, con gli occhi lampeggianti d’odio.

Innocente, per essersi difesa con inesperienza da una tentazione, non ostante la prova della sua fedeltà: in compenso, l’infamia; in compenso, la condanna cieca del padre! e tutte le conseguenze di essa aggiudicate poi come colpe a lei: il fallimento, la rovina, la miseria, l’avvenire spezzato de la sorella; e poi l’infamia ancora, il pubblico oltraggio d’una folla intera, senza pietà, ad una donna sola, malata, vestita

Pirandello. Esclusa. 13