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tato: aveva con sè gli appunti per uno studio iniziato e interrotto su le Trasformazioni future dell’idea morale: se ne sarebbe giovato. Dall’esame della coscienza intendeva passare all’esame delle varie manifestazioni della vita, e principalmente di quella artistica. — Arte e coscienza d’oggi — ecco il titolo della conferenza.

— Le scriverò. La inviterò ad assistere alla conferenza. Così la vedrò, l’avrò innanzi a me, parlando.

Era sicuro del buon successo che non gli era mai mancato, e lo solleticava molto il pensiero che Marta lo avrebbe riveduto lì, tra gli applausi d’un numeroso uditorio.

Tracciò lo schema della conferenza, lo meditò punto per punto, poichè avrebbe parlato e non letto; e, quand’ebbe chiara la linea e intero il concetto, soddisfatto di sè, scrisse a Marta la lettera incendiva.

Il trionfo oratorio rispose quel giorno alla conferenza, come e forse più che l’Alvignani stesso non si fosse aspettato; ma non rispose Marta all’invito. Egli la cercò con gli occhi nell’ampia sala zeppa di gente; scorse la direttrice del collegio, sola: Marta non era venuta. E, come se non avesse inteso, dimenticò di rispondere a gli applausi con cui l’immenso uditorio lo accolse su l’entrare.